
Solvitur ambulando - Si risolve camminando.
Chi di noi non è mai incappato in un blocco creativo, quando, intrappolati nel proprio modo di pensare, non riusciamo a vedere altre possibili soluzioni.
All’interno del suo libro “The Wander Society”, l’artista e blogger canadese Keri Smith, racconta la riscoperta di un’antica e sana arte del Flaneur, il passeggiare senza fretta, sperimentando e provando emozioni nell'osservare il paesaggio raccontata magistralmente dalla tradizione che va da Aristotele, Baudelaire, Cioran che preferiva seguire il consiglio di Nietzsche e trasformare la sua insonnia in un meraviglioso mezzo di conoscenza.
L'idea di Nikola Tesla per il suo motore a induzione AC è venuta da lui mentre faceva una lunga passeggiata per la città di Budapest. Potrebbe essere uno spunto interessante.
Abbiamo bisogno di gioco per avere grandi idee. Passeggiare ci riporta ad una dimensione del tempo molto più lenta, che regala più spazio a creatività ed intuizione, rilasciamo endorfine che danno piacere al cervello e riducono gli ormoni dello stress, diamo vita ad una "meditazione in azione" che allevia la nostra "stanchezza cerebrale".
Ecco da dove vengono le idee.
Quando proviamo cose nuove, spesso facciamo affidamento alla logica per capire se la nostra idea funzionerà o meno. Non tutti i problemi o le decisioni importanti possono, però, essere affrontati attraverso il pensiero logico-razionale.
Camminare, vagare, passeggiare liberamente non è come lo sperimentare, un’attività basata su un obiettivo specifico. È un approccio obliquo all’ affrontare un problema, che è il modo più efficace per gestire sistemi complessi. In genere, il nostro cervello tende a soffocare il pensiero creativo che invece è libero di esprimersi quando il corpo è impegnato in attività, come il passeggiare, dove le difese “iper-razionali” si abbassano.
Per far funzionare le nostre idee, abbiamo bisogno di entrambe le parti. Il vagare aperto e obliquo ci aiuta lavorare in maniera più orizzontale ad un’idea, risoluzione di un problema, decisione che sia. Moltiplichiamo combinazioni, possibilità, configurazioni. Solo in un secondo momento gli esperimenti ci aiuteranno a capire come far funzionare l'idea in pratica.
Abbiamo bisogno di una buona idea? Cominciamo a camminare.