
Socratic Innovation Thinking, la potenza del metodo
Ogni trasformazione autentica nasce da un interrogativo ben posto, da un dubbio che apre nuove prospettive. Cosa accadrebbe se riscoprissimo uno dei più antichi strumenti del pensiero critico per affrontare le sfide del presente?
Il Metodo socratico, nato oltre duemila anni fa nelle piazze di Atene, può oggi diventare un potente framework utilizzato in sessioni di brainstorming, workshop di design thinking, o come guida per la pianificazione strategica dell'innovazione.
Prima di esplorare come applicarlo, riprendiamo brevemente in cosa consiste questo metodo – e perché continua a essere così rivoluzionario.
Il Metodo socratico: la potenza delle domande giuste
Il Metodo socratico è un approccio filosofico attribuito a Socrate (e tramandato principalmente da Platone), incentrato sulla ricerca della verità attraverso il dialogo e la confutazione. Si articola in momenti chiave:
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Ironia: Socrate inizia il dialogo fingendo di non sapere e ponendo domande ingenue o apparentemente semplici. L'obiettivo è spingere l'interlocutore a esporre le proprie convinzioni con sicurezza, per poi mostrarne le contraddizioni. L'ironia non è sarcasmo, ma un'arte di interrogare per rivelare l'insufficiente consapevolezza dell'altro sul proprio sapere.
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Elenchos (Confutazione): Questo è il cuore del metodo. Attraverso una serie di domande incalzanti e la messa in luce delle incoerenze, Socrate porta l'interlocutore a confutare le proprie stesse tesi. L'obiettivo non è umiliare, ma far emergere il "sapere di non sapere" (γνῶθι σεαυτόν - "conosci te stesso"), ovvero la consapevolezza dei limiti della propria conoscenza.
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Brachilogia: Sebbene non sia un momento separato ma una caratteristica del dialogo, la brachilogia (dal greco "discorso breve") si riferisce alla preferenza di Socrate per domande e risposte concise, rapide e puntuali. Questo stile aiuta a mantenere la discussione focalizzata e a spingere l'interlocutore a dare risposte chiare e precise, evitando divagazioni e retorica vuota. È l'opposto della macrologia (discorso lungo).
Maieutica: Una volta che l'interlocutore ha ammesso la propria ignoranza, Socrate agisce come una "levatrice" (da cui il termine "maieuta"). Egli non trasmette nuove conoscenze, ma aiuta l'interlocutore a "partorire" (far emergere) la verità che già risiede in lui, attraverso il ragionamento e la scoperta autonoma di concetti universali e definizioni.
Applicazione del Metodo socratico nel mondo dell'innovazione di oggi
Il metodo socratico, con le sue componenti di critica, auto-riflessione e ricerca della verità profonda, offre strumenti potentissimi per il mondo dell'innovazione, dove la capacità di mettere in discussione lo status quo e di generare nuove idee è fondamentale.
Vediamo come potremmo sviluppare il framework basandoci sul Metodo socratico.
Fase 1: Identificazione delle opportunità di innovazione
Definiamo il contesto e chiediamoci, ad esempio:
- Quale settore, prodotto o processo aziendale stiamo esaminando per l'innovazione?
- Quali sono le principali sfide o limitazioni che ostacolano la crescita in questo ambito?
- Dove percepiamo il maggiore potenziale di disruption o miglioramento?
Successivamente, creiamo una mappatura analizzando il problema/opportunità:
- Quali segnali dal mercato, dai clienti o dalla tecnologia indicano la necessità di innovare?
- Qual è il gap tra la situazione attuale e quella desiderata?
- Perché questo è il momento giusto per questa innovazione?
Fase 2: analisi del contesto competitivo e di mercato
Comprendiamo tutte le reti presenti nell’ecosistema, come profilare la concorrenza:
- Chi sono i nostri competitor diretti e indiretti in questo spazio?
- Quali innovazioni stanno già emergendo nel nostro settore o in settori adiacenti?
- Quali sono le barriere all'entrata che potrebbero limitare o facilitare la nostra innovazione?
Definiamo il target e i bisogni delle persone a cui ci rivolgiamo:
- Chi è il nostro utente/cliente ideale per questa innovazione?
- Quali sono i loro bisogni latenti o inespressi che potremmo soddisfare?
- Come si comportano attualmente per risolvere questo problema?
Fase 3: esplorazione delle capacità e risorse
Adesso dobbiamo capire e valutare se abbiamo skills e risorse giuste all’interno del nostro team work:
- Quali sono le nostre competenze distintive che possiamo sfruttare?
- Quali risorse (umane, tecnologiche, finanziarie) abbiamo a disposizione?
- Quali partnership strategiche potrebbero accelerare il nostro processo di innovazione?
Identifichiamo, infatti, i gap possibili:
- Quali competenze o risorse ci mancano per realizzare questa innovazione?
- Come possiamo colmare questi gap (acquisizione, partnership, sviluppo interno)?
- Quali sono i rischi maggiori legati alle nostre limitazioni attuali?
Fase 4: interrogazione delle assunzioni e convinzioni
A questo punto, ci troveremo a scontrarci con le convinzioni aziendali già esistenti su quel determinato problema/opportunità:
- Quali sono le nostre convinzioni consolidate su questo mercato o settore?
- Quali "regole del gioco" diamo per scontate che potrebbero essere superate?
- Cosa succederebbe se ribaltassimo completamente il nostro approccio attuale?
Analizziamo i bias cognitivi:
- Quali pregiudizi potrebbero influenzare la nostra percezione dell'opportunità?
- Stiamo guardando il problema dal punto di vista giusto?
- Quali sono le assunzioni sui nostri clienti che non abbiamo mai verificato?
Fase 5: esplorazione di scenari e alternative
Siamo ora nella fase in cui possiamo costruire scenari futuri:
- Come potrebbe evolvere il mercato nei prossimi 3-5 anni?
- Quali tecnologie emergenti potrebbero cambiare le regole del gioco?
- Quali modelli di business alternativi potremmo esplorare?
Annotiamo benchmarking e analogie:
- Quali innovazioni in altri settori potrebbero essere adattate al nostro contesto?
- Cosa possiamo imparare dai fallimenti e successi di altri innovatori?
- Quali approcci non convenzionali potremmo considerare?
Fase 6: valutazione di impatti e conseguenze
Analizziamo adesso i costi-benefici estesi se applicassimo il cambiamento:
- Quali sono gli investimenti necessari (tempo, denaro, risorse umane)?
- Qual è il potenziale ROI a breve, medio e lungo termine?
- Quali sono i costi opportunità di non innovare in questo ambito?
Valutiamo i rischi:
- Quali sono i principali rischi tecnici, di mercato e organizzativi?
- Come potrebbe reagire la concorrenza alla nostra innovazione?
- Quali sono le possibili conseguenze negative inattese?
E che impatto potrebbe avere sull'organizzazione:
- Come cambierebbe la nostra struttura organizzativa?
- Quali nuove competenze dovremmo sviluppare internamente?
- Come influenzerebbe la nostra cultura aziendale e i nostri processi?
Fase 7: sintesi e visione strategica
Fermiamoci e valutiamo tutto ciò che abbiamo raccolto, consolidiamo gli insight:
- Quali sono le tre scoperte più importanti emerse da questo processo?
- Come ha evoluto la nostra comprensione dell'opportunità di innovazione?
- Quali convinzioni iniziali si sono rivelate errate o incomplete?
Non ci resta che definire la strada da seguire:
- Qual è la nostra proposta di valore unica per questa innovazione?
- Quale approccio di sviluppo (incrementale, radicale, disruptive) è più appropriato?
- Quali sono i prossimi passi concreti per validare e sviluppare l'idea?
Misurazione del successo:
- Quali metriche utilizzeremo per valutare il progresso dell'innovazione?
- Come definiremo il successo a breve e lungo termine?
- Quando e come decideremo se continuare, modificare o abbandonare il progetto?
Esempio pratico: innovazione nel retail banking
Immaginiamo ora di dover applicare il framework socratico ad un tema attuale, come quello dei servizi bancari per la “Generazione Z".
Identificazione dell'opportunità:
- Qual è il gap nei servizi bancari tradizionali per i giovani adulti (18-25 anni)?
- Perché le banche tradizionali stanno perdendo quote di mercato in questo segmento?
Analisi del contesto:
- Come si stanno posizionando le fintech come Revolut, N26 o le crypto-banks?
- Quali sono i comportamenti finanziari distintivi della Gen Z rispetto alle generazioni precedenti?
Esplorazione delle capacità:
- Quali sono i nostri asset tecnologici che possiamo sfruttare?
- Abbiamo le competenze per sviluppare un'app mobile nativa di nuova generazione?
Interrogazione delle assunzioni:
- È ancora vero che i giovani hanno bisogno di filiali fisiche?
- Stiamo dando per scontato che i servizi bancari tradizionali siano sufficienti?
Scenari alternativi:
- E se integrassimo servizi di gaming e social finance?
- Cosa succederebbe se offrissimo micro-investimenti automatici basati su AI?
Valutazione degli impatti:
- Quanto costerebbe sviluppare una piattaforma completamente nuova vs. aggiornare quella esistente?
- Quali competenze digitali dovremmo acquisire internamente?
Visione strategica:
- La nostra innovazione sarà una super-app finanziaria che combina banking, investing, budgeting e social features, progettata specificamente per i digital natives che vogliono controllo totale e trasparenza sulle loro finanze.