Le relazioni prima di tutto, ovvero come superare gli ostacoli della complessità
Siamo abituati, nella vita d’impresa come in quella privata, che, per risolvere un problema, siamo portati ad identificare una soluzione e poi mettere in atto l’azione di risposta.
Questo approccio è utile se siamo di fronte a “problemi lineari”, come ad esempio la pianificazione della produzione in una fabbrica dove, per determinare la quantità ottimale di prodotto da produrre, un modello lineare basato sui costi di produzione, sul prezzo di vendita e la domanda del mercato, ci aiuta a prendere la decisione più appropriata.
Oggi però ci troviamo a fronteggiare situazioni e contesti sufficientemente complessi, in cui siamo chiamati a risolvere problemi e/o a prendere decisioni senza conoscere la risposta o la soluzione ottimale.
Dobbiamo rinunciare alla certezza se vogliamo vivere con la complessità.
La complessità nella vita reale porta con sé la necessità di un cambiamento costante, per fronteggiare situazioni ed un flusso irregolare di input imprevedibili.
In molte situazioni, le risposte che ci arriverebbero dal nostro patrimonio di conoscenze ed esperienze potrebbero non bastare. Per il cambiamento, non esiste il dono di "sapere".
Se siamo chiamati, dunque, ad iniziare un progetto di creazione di un nuovo prodotto o servizio che richieda la combinazione di diverse tecnologie o competenze, è importante fare proprio un approccio diverso.
Cambio di mindset: dalle cose alle relazioni
Stiamo assistendo a un cambiamento radicale generato dalle nuove tecnologie. Tutto è connesso ed interconnesso. Vale per le organizzazioni, per la cultura, nella medicina, nel cambiamento climatico, nella scienza e nei problemi sociali.
Se prima un approccio lineare incentrato sull'analisi dei singoli elementi del problema e sulla risoluzione del problema attraverso una soluzione ben determinata che "aggiusti" tutto non c’è.
In contrasto, un approccio sistemico basato sulla relazione si concentra sulle interazioni tra gli elementi del problema e sull'analisi delle relazioni tra di essi. In questo modo, si può cercare di comprendere come i diversi fattori influiscano l'uno sull'altro e come il cambiare un fattore possa avere un effetto sull'intero sistema.
Il problema è che non è facile passare da un modo di essere, pensare e organizzare basato su un modello lineare ad uno che prevede la contemporanea analisi di in un mare di possibilità dinamiche ed intrecciate tra di loro.
Ma possiamo provare a farlo!
Come? Ecco quattro suggerimenti:
- Abbandoniamo la cultura della sicurezza, della certezza e del comfort ed impariamo ad accettare che i cambiamenti, in noi come nella nostra organizzazione, avvengono gradualmente, in una varietà di modi diversi e tutti si alimentano l'un l'altro.
- Impariamo a guardare alle relazioni tra queste cose piuttosto che solo al contenuto o alle cose stesse. Ciò che conta sono le relazioni tra le cose. Un esempio legato al lancio del nuovo prodotto:
Un approccio lineare potrebbe essere quello di analizzare il prodotto in sé, le sue caratteristiche, le sue funzionalità e il suo prezzo per capire come venderlo e posizionarlo al meglio.
Di contro, un approccio basato sulla relazione potrebbe essere quello di analizzare il contesto in cui il prodotto sarà utilizzato, le relazioni tra il prodotto e i suoi concorrenti, e le relazioni tra il prodotto e i bisogni dei potenziali clienti.
- All'interno di un sistema complesso, sono le relazioni la cosa più importante ma soprattutto è il feedback che arriva attraverso queste relazioni che conta. Aumentare la qualità del feedback che possiamo raccogliere dai nostri esperimenti ci aiuta.
Più esperimenti e feedback da clienti di qualità (early adopter) significa meno costi di sviluppo, meno sprechi sui costi di marketing, maggiori informazioni per avvicinarsi alla giusta soluzione. Relazioni e feedback migliori da partner e fornitori vuol dire meno capitale e risorse necessarie per far crescere il progetto.
Ecco perché un progetto innovativo ancor prima di una riga di codice vuole intorno a sé la creazione di un appropriato ecosistema di relazioni. Creare intorno a noi ed al nostro progetto una rete di contatti e relazioni positive può aiutarci a crescere ed a raggiungere i nostri obiettivi ma soprattutto permette di comprendere e sfruttare al meglio le opportunità e le risorse esistenti, invece di concentrarsi solo sulle carenze e le difficoltà da affrontare.