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La transdisciplinarietà come competenza del futuro e la necessità di profili M-shaped nelle organizzazioni innovative

In un mercato del lavoro sempre più complesso e interconnesso, la capacità di innovare diventa una competenza chiave per ogni tipo di organizzazione che voglia essere competitiva.

Non basta più essere specializzati in una sola disciplina o padroneggiare un’unica competenza: occorre favorire l’integrazione di modelli, discipline e saperi, la collaborazione tra ambiti apparentemente distanti e la formazione di nuove figure professionali in grado di muoversi con agilità tra più settori. 

È qui che entra in gioco il concetto di transdisciplinarietà e l’emergere di profili “M-shaped”.

 

Dal concetto di “T-shaped” a “M-shaped”

Tradizionalmente, le aziende hanno valorizzato i profili “T-shaped”: professionisti con una solida competenza verticale in un ambito specifico e una buona attitudine orizzontale all’apprendimento e al lavoro di squadra. Questo tipo di profilo è stato a lungo considerato ideale per favorire l’innovazione, perché bilancia la profonda esperienza in uno o pochi domini con la capacità di comunicare e collaborare trasversalmente.

Tuttavia, con la crescente complessità dei mercati e delle tecnologie, sta emergendo l’esigenza di competenze ancora più articolate. Qui fa la sua comparsa il profilo M-shaped, caratterizzato dalla presenza di più aree di specializzazione (il “verticale” si espande in più direzioni) e da una solida base di competenze trasversali che permette di interconnettere questi ambiti. Un professionista M-shaped non solo ha conoscenze profonde in due o più discipline, ma è anche in grado di combinare punti di vista diversi per generare soluzioni innovative.

 

Perché la transdisciplinarietà è fondamentale

La transdisciplinarietà non è solo un metodo di lavoro, ma un vero e proprio mindset che guida l’innovazione:

  1. Nuove prospettive: mettendo in dialogo discipline diverse (come l’ingegneria e il marketing, la biologia e il design, la sociologia e l’informatica), si riesce a scovare opportunità che sfuggono a chi lavora in un’unica area.
  2. Risposta alla complessità: problemi complessi richiedono approcci complessi. Pensiamo alle sfide globali – sostenibilità ambientale, trasformazione digitale, inclusione sociale – che non possono essere affrontate in modo unidirezionale, ma necessitano di punti di vista multipli.
  3. Collaborazione e agilità: la transdisciplinarietà favorisce un ambiente di lavoro collaborativo, in cui diverse competenze si integrano. Questo consente alle organizzazioni di operare in modo più agile, adattandosi rapidamente ai cambiamenti di mercato.
  4. Formazione continua: adottando un approccio transdisciplinare, le persone sono incentivate a imparare costantemente, ampliando le proprie competenze e mantenendosi allineate all’evoluzione del contesto tecnologico, economico e sociale.

 

Caratteristiche principali di un profilo M-shaped

I professionisti M-shaped possiedono alcune qualità distintive che li rendono preziosi in contesti organizzativi orientati all’innovazione:

  • Molteplici competenze verticali: non si limitano a una sola specialità, ma sviluppano profonde conoscenze in diverse aree, ad esempio tecnologia, marketing, strategia o project management.
  • Soft skill integrate: comunicazione, leadership, pensiero critico, problem solving creativo. Queste competenze trasversali permettono di costruire ponti tra le varie discipline.
  • Curiosità e mentalità aperta: fondamentali per cercare continuamente nuove connessioni e integrare informazioni provenienti da campi eterogenei.
  • Capacità di apprendere e disimparare: essere disponibili a rimettere in discussione il proprio bagaglio di conoscenze, aggiornandolo e ampliandolo costantemente.

 

Vantaggi organizzativi nel valorizzare la transdisciplinarietà

Alcuni vantaggi nel valorizzare la transdisciplinarietà:

  1. Innovazione aumentata: l’incontro di diverse competenze e prospettive favorisce la nascita di idee originali e lo sviluppo di prodotti/servizi unici.
  2. Approccio olistico ai problemi: grazie alla transdisciplinarietà, è possibile evitare i “silos” organizzativi e affrontare le sfide con uno sguardo sistemico.
  3. Maggiore adattabilità al cambiamento: professionisti M-shaped possono coprire ruoli diversi o ridefinire le proprie responsabilità man mano che il contesto evolve.
  4. Talento e retention: un ambiente che promuove la crescita su più fronti è attraente per i talenti più ambiziosi e curiosi, contribuendo a una maggiore fidelizzazione del personale.

 

Come costruire un ambiente “transdisciplinare” in azienda

Creare un ecosistema in cui la contaminazione tra discipline sia la norma richiede team eterogenei, momenti strutturati di scambio di idee e una forte cultura della formazione continua, oltre ad avere fiducia nella sperimentazione e l’apprendimento trasversale. Come costruire un ambiente transdisciplinare in azienda?

  • Strutturare team eterogenei: mix di competenze e background permette di affrontare i progetti in maniera sinergica.
  • Favorire la cross-pollination: incoraggiare collaborazioni tra reparti e creare momenti di confronto (workshop, hackathon, open day) in cui le persone possano scambiarsi idee.
  • Formazione continua: pianificare percorsi formativi che vadano oltre la specializzazione di base del singolo, con corsi in settori complementari o anche in discipline meno convenzionali.
  • Creare una cultura dell’apprendimento: riconoscere e premiare chi sperimenta, chi sbaglia e rielabora, chi è disposto a mettersi in gioco fuori dal proprio comfort zone.

 

In un mondo in rapida evoluzione, la transdisciplinarietà non è più un’opzione accessoria, ma un fattore chiave per la resilienza e il successo di qualsiasi organizzazione. Le persone con profili M-shaped rappresentano il futuro, poiché incarnano la capacità di conciliare più competenze e di lavorare in modo collaborativo, adattandosi ai continui mutamenti del mercato.

Promuovere la transdisciplinarietà significa investire in una cultura aziendale aperta, inclusiva e innovativa, in cui ogni individuo possa crescere e contribuire con il proprio bagaglio di conoscenze. La sfida per le imprese, ma anche per i singoli professionisti, è abbracciare con coraggio questo approccio, favorendo la nascita e la diffusione di nuovi profili che guardino oltre i confini disciplinari.

L’innovazione vera e dirompente nascerà sempre più dall’incontro tra competenze molteplici e visioni differenti, e i profili M-shaped sono i protagonisti di questa trasformazione.

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