
Integrare potere e amore per una trasformazione sostenibile: la visione di Adam Kahane
Nel panorama odierno, caratterizzato da sfide sempre più complesse e interconnesse, la collaborazione fra diversi attori è cruciale.
Tuttavia, quando si parla di collaborazione, ci si concentra spesso solo sugli aspetti relazionali e sull’armonia del gruppo, trascurando la presenza di conflitti di interessi, dinamiche di controllo e atteggiamenti opportunistici che inevitabilmente emergono in ogni processo collettivo. È proprio da questa constatazione che l’autore internazionale e uno dei massimi esperti al mondo nella gestione dei conflitti Adam Kahane, nel suo libro Power and Love, sviluppa la sua riflessione sulle due forze complementari necessarie ad affrontare sfide sistemiche: il “potere” e l’ “amore”.
Secondo Kahane, il potere va inteso non soltanto come un fattore negativo o coercitivo, ma come la capacità di agire, di difendere interessi e di far valere una visione. È l’energia che spinge a trasformare le idee in risultati tangibili, a generare cambiamento e a garantire che ogni parte in gioco abbia la possibilità di esprimere bisogni e proposte. Senza potere, i progetti rischiano di arenarsi in un eccesso di idealismo, incapaci di affrontare criticità concrete o di contenere comportamenti opportunistici.
Dall’altro lato, Kahane si sofferma sull’“amore”, concetto che comprende l’inclusione, la comprensione dell’altro e la creazione di connessioni profonde.
Tale dimensione emerge, ad esempio, nei processi di ascolto profondo e di intuizione comuni, tipici della Teoria U di Otto Scharmer, la quale pone l’accento sull’importanza di aprirsi a nuove possibilità attraverso il dialogo autentico e l’empatia.
Tuttavia, una trasformazione sostenibile e duratura richiede che questo approccio “morbido” sia bilanciato con la gestione attenta e consapevole del potere.
La proposta di Adam Kahane è dunque quella di integrare amore e potere in ogni iniziativa collettiva volta al cambiamento: da un lato, coltivare relazioni di fiducia, ascolto e inclusione per far emergere la conoscenza condivisa necessaria a sviluppare soluzioni innovative; dall’altro, riconoscere e gestire in modo costruttivo le forze di potere in gioco, affinché la diversità dei bisogni e degli interessi venga rispettata e valorizzata, invece di essere ignorata o repressa.
In estrema sintesi, il messaggio di Adam Kahane è chiaro: un cambiamento autentico e sostenibile richiede la volontà di comprendere gli altri (amore), ma anche la capacità di agire e di far valere i propri interessi in modo consapevole (potere).
Solamente bilanciando ed integrando queste due dimensioni si possono affrontare sfide sistemiche complesse senza cadere in squilibri distruttivi o in una sterile utopia che ignori le reali tensioni presenti sul campo.