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Bugo VS Morgan chi inseriresti nel tuo team di innovazione?

Importante iniziare subito con una precisazione. Questo post non ha l’obiettivo di entrare nel merito della polemica sanremese, né tantomeno giudicare il valore dei due cantautori (entrambi gli artisti di grande rilievo). Vuole piuttosto offrire un piccolo spunto di riflessione rispetto alla performance dei giorni del Festival declinate intorno al tema dell’innovazione e, ancor più nello specifico, delle “skill per innovare” argomento caro a questo blog.


Il tema:

All’interno del team di una startup o in un team di innovazione aziendale si è sempre alla ricerca di “individui non convenzionali” ovvero persone aperte al cambiamento, flessibili, curiose, con un mindset orientato alla crescita che, oltre ad avere concrete competenze tecniche in linea con quelle richieste dal progetto, hanno sviluppato soprattutto competenze trasversali, le cosiddette soft skill.

Queste abilità disegnano la nostra capacità di relazionarci agli altri, la capacità di percepire, gestire noi stessi e le interazioni con gli altri e che se sviluppate ci permettono di “performare” meglio in situazioni di estrema incertezza, condizioni e contesti in cui opera chi sta lavorando ad un progetto di innovazione o sta affrontando un percorso di trasformazione digitale.


La perfomance:

Skill tecniche e soft skill, unite al patrimonio personale di emozioni, esperienze, conoscenze rappresentano una delle caratteristiche più importanti per definire la nostra unicità, caratteristica che non si rivela in potenza ma in esecuzione. Come dire, siamo tutti “innovatori” a parole ma lo diventiamo realmente solo se sappiamo mettere in atto le nostre competenze e raggiungere risultati concreti.

Questione dunque di performance. Ecco allora la nostra sfida. In base a quanto osservato nell’ultimi giorni chi vorremmo nel nostro team tra Morgan e Bugo, al secolo Marco Castoldi e Cristian Bugatti?

Proviamo a considerare le loro “skill per innovare”. Naturalmente la valutazione di queste skill dovrebbe essere fatta in maniera più analitica, coinvolgendo in prima persona i due artisti. Non essendo possibile, proponiamo una “simulazione alternativa” che non rappresenterà un risultato fedele delle abilità dei due artisti ma si baserà esclusivamente su una “percezione delle stesse”. Abbiamo coinvolto alcuni nostri amici psicologi, giornalisti e lettori a cui abbiamo somministrato un doppio questionario (uno dedicato ad ogni artista) con 40 domande. Per ogni domanda, gli intervistati sono stati chiamati ad esprimere un giudizio con una scala di valori qualitativa “approvazione / disapprovazione” su 4 gradi: d’accordo, tendenzialmente d’accordo, parzialmente in disaccordo, disaccordo.

Ecco alcune delle domande somministrate (l’elenco completo sarà pubblicato in seguito in un piccolo whitepaper):

Morgan/Bugo è stato in grado di muoversi agilmente nel contesto sanremese e quello successivo degli altri talk.
Morgan/Bugo nella performance analizzata è riuscito a controllare le loro emozioni
Morgan/Bugo sul palco ha saputo emozionare i suoi ascoltatori
Morgan/Bugo ha sempre controllato le sue emozioni sul palco.
Bugo/Morgan ha rispettato le opinioni di tutti anche se non basate su evidenze.
Per Bugo/Morgan vincere una discussione è stato meno importante che mettere tutti d’accordo (staff, pubblico, autori..)


Queste le valutazioni dei nostri “giurati”:

Omettiamo l'analisi di alcune competenze che in genere sono oggetto di valutazione come le competenze chiave per il progetto ed altre competenze strategiche (progetti falliti/ esperienza pregressa). Diamo uno sguardo, invece, alle soft skill.

Come abbiamo già accennato, abbiamo chiesto di valutare le cosiddette competenze trasversali, ossia quelle capacità che raggruppano le qualità personali come la leadership, efficacia relazionale, team work e problem solving.

Quattro aree:

-Competenze personali
-Competenze realizzative
-Competenze sociali
-Competenze manageriali

 

 

Skill  personali

Skill realizzative

Skill  sociali

Skill manageriali

Altruismo

Orientamento ai risultati

Comunicazione attiva

Pensiero critico

Autocontrollo

Ambizione /Audacia

Cooperazione

Motivazione

Autonomia

Iniziativa

Empatia

Pianificazione

Fiducia in se stessi

Controllo

Ascolto attivo

Problem solving

Flessibilità

Motivazione

 

Persuasione

Disciplina

     

Resistenza allo stress

     

Resilienza


Intelligenza estetica

     

 

ecco il grafico MORGAN - BUGO con Morgan in vantaggio per le skill personali  e Bugo più su quelle realizzative (quelle manageriali e sociali in realtà un po' bassine ma si sa.. sono artisti)

 

Morgan Innovation Skill     Bugo Innovation Skill

 

 

L'abbandono del palco di Bugo, la provocazione di Morgan con il cambio del testo nell’esibizione, la successiva vendita su ebay del foglio originale per beneficenza,
Non solo musica ma capacità di creare narrazione intorno a sé, capacità di catturare l’attenzione, flessibilità nella perfomance. Sicuramente Morgan ha dimostrato (ma di certo non aveva bisogno) di saper reagire agli imprevisti (i contrasti con i manager, con l’orchestra) e di aver trasformato una situazione avversa, di estrema difficoltà (con buona pace del grande Sergio Endrigo) in un’opportunità (analizzando il sentiment in rete, le parodie e gli articoli dedicati è lui il “vincitore”. Non è una questione di chi ha ragione o torto, di chi è più bravo tecnicamente o chi sa catturare meglio l’attenzione mediatica.

Non è solo la qualità e la quantità di conoscenze tecniche che abbiamo a disposizione. A fare la differenza, nella vita di tutti giorni e nel nostro team di innovazione, è il modo in cui acquisiamo, mettiamo in relazione o in contatto nuove informazioni con quelle in nostro possesso. Se da un lato gli algoritmi hanno lanciato la sfida alla leadership cognitiva degli essere umani, il lavoro per noi uomini (degli artisti più che mai) si configurerà sempre più nel saper gestire l’informazione, saper pensare, imparare ad imparare, avere la giusta intuizione, saper leggere le emozioni, creare nuove connessioni e significati. Lasciamo da parte la finta sicurezza di avere risposte e certezza su tutto, le buone intenzioni, la foto profilo, la gratitudine e le circostanze, la differenza tra ciò che si mostra e ciò che si è.

Sapersi muovere in assenza di grandi riferimenti, grandi narrazioni, strade già segnate si traduce nello smettere di ricercare e replicare mappe obsolete, piuttosto, impariamo a costruire la nostra bussola.

 

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