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Una buona idea? Meglio partire da un problema reale

La maggior parte di noi pensa che l'innovazione sia figlia di una grande idea, ma la verità è che opportuno iniziare con l’analisi di un grande problema da risolvere.

Che si tratti di realizzare un nuovo prodotto che conquisti milioni di persone o esploratori alla ricerca di nuovi ecosistemi produttivi, ogni innovazione inizia con l'analisi oggettiva, reale, profonda di un problema difficile che è importante per un target ben specifico. Affermava Einstein:

 

“Se avessi 20 giorni per risolvere un problema, vorrei spenderne 19 per definirlo bene.”

 

E’ inutile immaginare nuove soluzioni, basandoci su una sola e fallace intuizione senza aver inquadrato bene le difficoltà ed i problemi dei nostri clienti attuali o potenziali  intenti a svolgere azioni che per loro hanno importanza e significato.

Definire bene il problema, vuol dire guadagnare tempo, e la prima mossa utile potrebbe essere ascolatre i nostri clienti per acquisire informazioni di valore.

Prima di immaginare qualsiasi sviluppo, dobbiamo approfondire nel dettaglio le difficoltà che pensiamo di risolvere, chi ne è impattato (potrebbe trattarsi di diverse tipologie di target), definirne le caratteristiche, descrivere le azioni che i più compiono e focalizzarsi bene sul contesto ed i rischi correlati.

E’ fondamentale una buona intervista, un’osservazione diretta e neutra nel contesto di riferimento.

Se si vuole rendere la propria organizzazione più innovativa, la cosa migliore da fare è quella di pensare ai nostri clienti. Progettare per loro nuove soluzioni, significa avere la consapevolezza di una reale necessità, nostra come quella del mercato che andiamo a considerare.

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