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Sempre più Filosofia in azienda, perché le aziende hanno bisogno di costruire conoscenza.

Sempre più aziende si rivolgono agli umanisti per affrontare la complessità dello scenario competitivo. Una cultura puramente ingegneristica, tecnologia ed economica non pare più sufficiente per garantire la sopravvivenza dell’impresa.

Questo continuo divenire richiede infatti, oltre le competenze specialistiche, la capacità di comprendere e gestire la complessità. Le risorse umane rivestono un ruolo fondamentale nelle aziende, così come le loro conoscenze ed esperienze. Il management attuale si basa difatti sulla capacità dei leader di costruire percorsi di apprendimento continuo, finalizzato allo sviluppo di capacità creative, abilità e adattamento al cambiamento.

I modelli di riferimento manageriali si evolvono sempre più verso nuove forme di conoscenza che mirano a coltivare conoscenza all’interno, per trasformarla in valore di mercato. Ecco perché in tempi di crisi, sempre più aziende si affidano ai filosofi. Anche in Silicon Valley, la pratica declinazione della filosofia come approccio, diviene uno strumento per lavorare con scenari e decisioni difficili. Ma come si coniuga il valore etico con la ricerca del profitto?

L’atavica contrapposizione tra valori e profitto, è secondo i filosofi una visione assolutamente distorta della capacità dei valori di costruire una vision aziendale che porti verso la creazione di valore nel medio lungo termine.

Anche Roger Steare, corporate filosofo presso la Cass Business School, che ha offerto la sua consulenza a grandi aziende come la Nationwide, e autore di diversi libri sul tema, tra cui Ethicability, afferma che la tesi dell’incompatibilità tra etica e profitto è un grande equivoco.

"C'è un'ipotesi per cui i profitti e la filosofia siano incompatibili", afferma Steare. "La tensione non è tra la filosofia e il profitto, ma tra la saggezza profonda e la massimizzazione del profitto a breve termine, anziché la creazione di valore sostenibile a lungo termine."

Il vero sforzo richiesto alle organizzazioni è infatti coltivare e contaminare i processi aziendali e le competenze specialistiche con la dimensione umana, con la sottile e impareggiabile capacità di essere sensibili che contraddistingue l’uomo dai processi. Rimanendo confinati nella visione tradizionalista di un trade off tra etica e valore, si rinuncia ad investire sulle risorse, sull’organizzazione come sistema sociale in grado di progredire attraversando problemi e questioni scomode.

Ecco perché l’integrazione di una visione filosofica nei processi aziendali è una decisione che sottende una chiara disponibilità del management a rivedere completamente le proprie modalità di approccio. E allora perché una società dovrebbe scegliere un filosofo rispetto ad altre figure?

Perché è proprio quello di cui oggi le aziende hanno bisogno per (R)innovarsi.

Un filosofo si interroga, e spinge ad interrogarsi. Guida i team, i leader e i dirigenti verso domande assolutamente scomode, al solo scopo di comprendere e far luce sulle zone d’ombra, incongruenze o inefficienze della strategia aziendale che dall’interno, o si ignorano o non risultano evidenti. Accogliere un filosofo in azienda significa riscoprire il senso del proprio operato, che si riflette sul prodotto o sul servizio offerto, non solo nel mercato di riferimento, ma rispetto all’interno sistema economico e sociale. Significa interrogarsi sulla scomoda assunzione che le aziende siano legittimate a prescindere ad operare. Le imprese più longeve sono le stesse imprese che si interrogano sul loro ruolo sociale ed economico, si interrogano sul perchè, prima di arrivare al come. E finiscono per inspirare il mercato.

Diversamente dalle note forme di consulenza tecnica, basate sulla conoscenza e sull'expertise, che vedono il consulente impegnato nella risoluzione di problematiche complesse grazie alle sue conoscenze approfondite, la consulenza di natura filosofica è in grado di apportare benefici all'intera organizzazione. Non risolvendo problemi, ma aiutando la stessa, il suo tessuto sociale - le risorse umane - a trovare in autonomia le soluzioni di cui necessitano. Laddove necessario anche integrando, come lo stesso filosofo fa, più conoscenze, più pattern, più influssi. 

Questa forma di consulenza, pare infatti particolarmente adatta non solo ad affrontare alcune condizioni critiche come il cambiamento o la trasformazione organizzativa, ma è particolarmente indicata anche per dimensioni apparentemente meno impattanti, ma molto influenti come il rafforzamento del senso di appartenenza all'organizzazione e/o una maggiore cultura interna sulla responsabilità sociale d'impresa. 

La consuelnza filosofica infatti è caratterizzata da alcuni fattori che ne sottolineano le molteplici potenzialità.

 

FOCUS SULLE PERSONE

L'approccio filosofico parte dalla concenzione che ogni soggetto, ogni persona, sia in grado di essere guidata verso un processo evolutivo, fornendo gli strumenti giusti alle risorse umane per dirigere, controllare, valutare, assimilare e favorire l'innovazione. La declinazione del pensiero pratico in campo aziendale rafforza le soft skills delle risorse umane, portando le stesse a maggiori gradi di responsabilizzazione e produttività creativa e innovativa. La filosofia in campo aziendale conserva un grande vantaggio, un approccio flessibile e costruttivo che facilità l'autoapprendimento tramite sperimentazione e osservazione. 

 

APPROCCIO

La ricchezza dell'approccio filosofico deriva dall'attingere ad una matrice concettuale fortemente flessibile e integrata con altri saperi e riferimenti metodologici. I filosofi sono difatti in grado di coniugare visioni concettuali differenti, che vanno dalla sociologia alla genealogia del linguaggio. E' un approccio molto differente da quello aziendale, non è di tipo direttivo ma costruttivo. Questa ricchezza quando viene ereditata dalle aziende, può completametne trasformare vision e mission aziendale. Difatti, un approccio flessibile e integrato porta gradualmente alla "decostruzione" critica che permette di giungere al senso. Basti pensare alla nuove sfide sulla privacy che la tecnologia sta gradualmente ponendo. La tecnica non sarà sufficiente, è necessario un approccio umanistico per cogliere tutte le sfumature di un fenomeno così complesso, per poterlo regolare e gestire sia nell'ottica economica che sociale. 

 

FINALITA'

L'approccio filosofico non verte sui processi, sulle strategie o sulla pratica declinazione dell'operato aziendale. La filosofia agisce a monte, la sua finalità è la ricerca del senso. Complessità e incertezze rappresentano passaggi obbligati per giungere al senso, per questo il metodo di azione è riflessivo, impone osservazione, valutazione e infine azione. La filosofia riallinea l'operato aziendale con la vision, portando le imprese ad essere maggiormente coscienti di come impiegare efficacemente le risorse per costruire un vantaggio competitivo durevole, anche quando le assunzioni alla base dello stesso si modificano velocemente in scenari fortemente incerti, come quello odierno. 

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