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Innovare ed innovarsi praticando la mindfulness a lavoro

Qualche giorno fa abbiamo parlato della mindfulness, e di come la sua pratica possa portare ognuno di noi a coltivare una coscienza percettiva che, con la maggiore ampiezza di sfumature possibili, ci induce ad incrementare la nostra capacità di focalizzare e realizzare il presente e di canalizzare l’innovazione.

La pratica della mindfulness, come ogni pratica che richiama la nostra intelligenza emotiva, ci allena a rispondere alle esperienze piuttosto che reagire automaticamente, facendo emergere la nostra forza creativa e innovativa in accordo con la realtà che osserviamo.

Ma come praticare la mindfulness? Non si tratta di una disciplina, piuttosto di una serie di esercizi di focalizzazione e meditazione che possiamo diluire anche durante le giornate lavorative. E i risultati saranno presto ben visibili.

Osservati

Sono già trascorse cinque, sei ore e hai spuntato solo poche attività sulla tabella di marcia. E molto probabilmente non ricordi esattamente come hai trascorso tutto questo tempo. Se tutto ciò ti suona familiare, non preoccuparti: non sei solo. Numerose ricerche dimostrano che il 47% delle persone trascorre la sua giornata lavorativa pensando a tutto, tranne che a ciò che stanno realmente facendo. In poche parole molti di noi semplicemente appena prendono posto alla scrivania, attivano il cosiddetto pilota automatico.

Pratica

La buona notizia è che possiamo allenare le nostre menti ad essere maggiormente coscienti, incorporando gradualmente nella routine lavorativa piccole pratiche quotidiane di meditazione. Il primo passo per ridurre lo stress è iniziare la giornata evitando di visualizzare sin dai primi minuti di veglia tutte le attività che incombono sulla giornata. Semplicemente, dedichiamo due minuti ad una meditazione controllata, inspiriamo, espiriamo, e godiamoci il risveglio.

Siamo a lavoro, prima di dare inizio alla nostra giornata lavorativa, prendiamoci dieci minuti per stimolare il nostro cervello e riportarlo nel presente, nella realtà. Concentriamoci sul respiro, su di noi. Durante la giornata lavorativa, attività, progetti, colleghi assorbiranno completamente la nostra attenzione. In questi minuti pre-lavoro dobbiamo dedicarci a noi stessi, respirare il nostro stato d’animo e focalizzare la nostra attenzione sul presente, e sui risultati che ci attendiamo da questa nuova giornata.  

Due abilità distinguono una mente cosciente: focalizzazione e consapevolezza. Focalizzare significa riuscire ad essere concentrarti su ciò che si sta facendo in un preciso momento, mentre la consapevolezza ci guida a riconoscere la strada giusta da perseguire, allontanando le distrazioni. Praticare la mindfulness non significa semplicemente astrarsi, significa allenare la mente ad essere acuta e pienamente recettiva.

Per comprendere al meglio come la pratica della mindfulenss incrementa realmente le nostre performance, consideriamo le mail. I messaggi di posta elettronica hanno un’influenza distorsiva sulla nostra attenzione, controllare le mail è semplice e veloce, un compito che smarchiamo ormai in pochi minuti. E’ per questo che è in cima alla lista delle attività quotidiane, perché completare questa task è al tempo stesso molto veloce e molto soddisfacente. Se invece applicassimo il principio della consapevolezza e della focalizzazione, dovremmo agire completamente in maniera differente. Aprire le mail, distinguere tra quelle realmente interessanti e procedere, tralasciando completamente quelle che non sono legate all’attività che stiamo per condurre.

La giornata di lavoro procede, e il primo meeting della giornata si avvicina. Le riunioni richiedono, al contrario di ciò che spesso accade, una presenza cosciente e attenta. Partecipare attivamente significa prepararsi al confronto, attivare un dialogo. Per evitare di entrare in una riunione già con la mente occupata dalle prossime attività, prendiamoci due minuti per praticare la respirazione e prepararci ad affrontare un meeting. E’ buona pratica anche aprire e chiudere la riunione con 5 minuti di silenzio, nel primo caso per preparare i partecipanti e calarli nel presente, nel secondo caso per permettere ai partecipanti di transitare verso le successive attività.

Anche dopo pranzo, quando la nostra attenzione inizia a calare ed è più insidioso il meccanismo automatico che attiviamo, possiamo praticare delle pause per focalizzare la nostra mente. Dopo pranzo, setta una sveglia ad ogni ora, e quando squilla, fermati per un minuto e pratica la mindfulness per ristorare la mente e farla procedere attivamente verso le ultime attività della giornata.

A fine giornata, quando sei sulla strada del ritorno, lascia andare preoccupazioni e stress, preparati a tornare leggero.

Impara

Pratica questa piccola routine per 15 giorni, noterai ben presto che sarai portato a mettere in discussione pratiche, procedure e altri comportamenti resi automatizzati dal concetto di produttività specialistica. Essere coscienti e focalizzati ci consente di navigare attraverso obiettivi aziendali e individuali con consapevolezza e in maniera strutturata e creativa.

La mindfulness aiuta ad accorgersi di ciò che ci disorienta, permettendoci di scegliere consapevolmente dove riportare la nostra attenzione. Una pratica costante aumenta la consapevolezza dei propri stati mentali, e di quelli degli altri. Le persone che praticano la mindfulness hanno prestazioni migliori e si rapportano meglio con se stessi e con i colleghi. Lo sviluppo di un senso critico costante, di una atteggiamento di curiosità, accettazione ed accoglienza degli eventi che ci riguardano, migliora notevolmente l’empatia verso gli altri. Difatti, le persone che allenano le proprie menti a questa coscienza presente, sviluppano una serie di soft skills determinati: miglioramento dell’attenzione e concentrazione sul lavoro, individuazione delle priorità con lucidità, maggiore abilità nell’autocontrollo, consapevolezza di se e degli altri, capacità di entrare in sintonia con le opportunità individuate. Ciò favorisce una visione più chiara e realistica di cosa intendiamo realizzare e di come poterlo effettivamente realizzare, sperimentando nuovi percorsi e prospettive.

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