Blog Details

Curatori di tempo e ritmo

Logica vuole che, guardando il mondo dalla propria prospettiva, ognuno di noi si comporti come se fosse il personaggio principale di tutta la storia umana.

Protagonisti in ogni singola scena, approcciamo a problemi e dinamiche relazionali, secondo il nostro punto di vista, come il personaggio di un gioco “sparatutto”.

Da questa "visione", i problemi possono nascere quando le nostre narrazioni iniziano a scontrarsi ed interessi, argomentazioni, bisogni a sovrapporsi. Scatta in questi casi un naturale bisogno di affermazione di quelle che sono le nostre istanze, idee e necessità, perché, in fondo, amiamo essere i protagonisti delle storie e dei contesti che abitiamo e reagiamo con rabbia quando le circostanze ci costringono a ricoprire un ruolo minore.

Chi però punta ad innovare, a far crescere un progetto, a generare valore all’interno della propria comunità o organizzazione attraverso una “trasformazione”, non può riuscire nella sua impresa se non collaborando e costruendo insieme al proprio team, ai partner, ai clienti, abbandonando per sempre l’idea di operare “in prima persona”.

A fare la differenza, è il modo in cui "integriamo": acquisiamo conoscenze diverse, mettiamo in relazione persone, informazioni, possibilità, oltre le nostre singole esigenze. Suggerirebbe Otto Scharmer: l'abilità oggi è mettere da parte il nostro “ego” e dare voce al nostro ecosistema.

Come nella serie comica Friends, dove è impossibile dire chi sia il personaggio principale, dobbiamo dar vita intorno a noi ad un sistema connettivo, uno spazio dove le persone possano riconoscersi per il contributo che offrono e non per la capacità/necessità di mettersi in mostra.

In poche parole, se fossimo in una band, dovremmo imparare a ragionare come un batterista.

Posizionato in fondo o di lato, il batterista è la spina dorsale della maggior parte delle band. Tutti fanno affidamento su di lui per dare il tempo e il ritmo che consentano di tenere insieme una canzone. Un batterista che è fuori ritmo, o fuori tempo, rischia di portare fuori strada l'intera band. Se il batterista è debole, se gli altri non ripongono fiducia in lui, l'intera band sarà debole.

La fiducia, infatti, è ciò che rende un buon batterista un grande batterista. Quando la band ripone in lui fiducia, la sua capacità di coordinare, il permettere a tutti di sincronizzarsi e contribuire all’esecuzione, assicura il successo per la band.

Lasciamo da parte virtuosismi vocali o assoli interminabili. Chi vuole creare qualcosa di nuovo e di valore può abbandonarsi al groove di Ringo Starr, Keith Moon, Ginger Baker, John Bonham, Meg White...

 

Registrati, è gratis!

Registrati gratis alla piattaforma e ricevi la newsletter settimanale con il Meteo innovazione e le ultime novità dal blog, le playlist, gli articoli, i tool.

Articoli correlati

Image
Icons

L'equilibrio tra intelligenza artificiale e capacità umane: lezioni dal passato per il futuro

Come possiamo evitare che l’intelligenza artificiale riduca le nostre capacità cognitive invece di amplificarle? Dalla fantascienza di Asimov alle ...

Leggi tutto
Image
Icons

L'Uomo Trasmettitore: quando diventiamo antenne invece che pensatori

Viviamo in un'epoca di trasformazione profonda, forse più radicale di quanto immaginiamo. Ogni mattina, milioni di persone si svegliano e, ancora prima d ...

Leggi tutto
Image
Icons

Dal caos alla complessità: Il mindset dell’innovazione nell’era dell’incertezza

In un’epoca di trasformazioni accelerate, la differenza tra chi prospera e chi viene travolto dagli eventi risiede nella capacità di sviluppare un ...

Leggi tutto