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Challenge Based Learning Framework: l'apprendimento basato sulla sfida reale

In questo articolo imparerai a conoscere:
Un framework di apprendimento flessibile, personalizzabile e scalabile. Puoi usarlo per imparare quasi tutto e migliora le possibilità che i nostri progetti si adattino effettivamente alle reali esigenze di persone reali.

Perché leggerlo:
CBL è un framework di apprendimento per aiutare studenti ed imprenditori ad apprendere risolvendo problemi in contesti reali e generando soluzioni che creano valore per la propria community

Viviamo in una società complessa e molti dei problemi di oggi, sia in ambito lavorativo che personale, non possono essere risolti seguendo dettami e modelli di una sola disciplina.

Nuove soluzioni a problemi complessi richiedono un approccio multidisciplinare e, soprattutto, la capacità di integrare modelli, conoscenze, prospettive e applicazioni pratiche provenienti da settori e contesti diversi.

Inoltre, con i cambiamenti in atto ed eventi che ad una velocità sempre crescente cambiano radicalmente la nostra quotidianità e le nostre abitudini, siamo chiamati ad aggiornare costantemente le nostre conoscenze e abilità, un pò come avviene per le app del nostro telefonino, con il conseguente bisogno di sviluppare una competenza su tutte: imparare ad imparare.

Tra i vari framework di apprendimento, qualche anno fa (nel 2008) nei confini di casa Apple nacque il Challenge Based Learning, uno strumento didattico innovativo disegnato per coinvolgere attivamente e motivare gli studenti nella progettazione di soluzioni innovative con un approccio scientifico e pragmatico.


Scopriamolo insieme nel dettaglio:

 

                fonte: https://www.challengebasedlearning.org/

 


Il Challenge Based Learning Framework si divide in tre fasi interconnesse denominate Engage, Investigate ed Act.


Engage in poche parole, attivarsi ed affrontare una sfida, definire un problema da risolvere e porsi le giuste domande. Il percorso inizia con tutti i membri del team che individuano possibili problemi da risolvere e, sulla base della discussione, decidere quale domanda/problema approfondire e tradurlo in una sfida concreta e attuabile. Importante in questa fase generare un'ampia varietà di domande per idenitificare tutti gli aspetti di un problema e far emergere tutte le esigenze ed i bisogni collegati. 

Investigate in questa fase si analizzano ed interpretano informazioni e dati rilevanti. Contenuti online, database, libri e social network, interviste e sondaggi: dati ed informazioni vanno analizzati con strumenti di design per comprendere le relazioni che intercorrono tra fattori ed elementi individuati. In questa fase ci si può confrontare per scoprire quali conoscenze sono necessarie per analizzare e risolvere la sfida. Le attività potrebbero includere: simulazioni, esperimenti, progetti, serie di problemi, ricerca e giochi. La fase di Investigazione si concluderà con una sintesi tra tutte le informazioni acquisite ed analizzate.

Act. I team utilizzano le conoscenze condivise per progettare e prototipare nuove soluzioni, in due fasi: un proof of concept per una prima bozza della soluzione; la successiva fase di sviluppo in cui il team progetta effettivamente un prototipo e lo testa. In questo ciclo di progettazione possono emergere nuove domande che possono portare a ulteriori approfondimenti. Nella fase finale, il progetto viene testato nella vita reale e valutato in base ai KPI predefiniti.  


E’ importante considerare il fatto che per ciascuna delle fasi ci sono opportunità per cicli di mini-indagine approfondimenti di aspetti del problema/soluzione e, se necessario, un ritorno a una fase precedente. L'intero processo, infatti, si basa su ciclo di documentazione, riflessione e condivisione.


Quali dunque i vantaggi di questo approccio:

 

  • poter applicare le proprie conoscenze e abilità su problemi reali
  • learning by doing ovvero imparare sperimentando soluzioni concrete in contesti reali
  • migliorare le competenze trasversali (21st Century Skills quali pensiero critico, creatività, collaborazione, comunicazione, alfabetizzazione informatica, mediatica, tecnologica, flessibilità…)
  • concentrarsi sui processi di risoluzione di un problema più che sui risultati
  • gli studenti entrano nel mondo reale, coinvolgendo più stakeholder e i membri della comunità di riferimento
  • apprendere l’importanza di ricevere feedback e imparare dagli errori, trasformando il fallimento in un’opportunità

 

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