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Actively innovate: sfida te stesso ad abbracciare il cambiamento

Di fronte ad un problema o una sfida, tendiamo ad essere reattivi o proattivi?

 

In un contesto aziendale o di squadra, in cui è facile cadere in schemi reattivi, il vero cambiamento e la capacità di introdurre nuove idee risiede nella nostra capacità di essere proattivi, anticipare le esigenze e adottare una mentalità orientata alla soluzione. 

La proattività permette di non limitarsi a rispondere agli eventi o ai problemi che possono sopraggiungere, ma cercare sempre opportunità di miglioramento anche in situazioni di difficoltà, aprendo le porte al cambiamento e alla crescita nostra e del nostro team.

Non solo. Spesso, per mettere in campo azioni che generano un impatto nel nostro lavoro come nella nostra vita privata, abbiamo bisogno di fare i conti con la nostra “ombra”.

 

Lo psicologo e psichiatra Carl Gustav Jung sosteneva che tutti noi abbiamo un lato oscuro nella nostra personalità, composto da tratti e caratteristiche che tendiamo a non riconoscere o accettare. Questa parte nascosta, chiamata "Ombra", include emozioni, desideri o aspetti di noi stessi che consideriamo negativi o inaccettabili e che proviamo a nascondere, salvo poi farli emergere in maniera inconsapevole.

E allora perchè non provare ad esplorare la nostra ombra e comprenderla meglio?

Integrare le parti nascoste in modo costruttivo può rappresentare il primo passo per iniziare a "innovare attivamente". Tuttavia, non basta riflettere ed essere consapevoli su chi siamo e cosa vogliamo: è necessario passare dalla semplice “contemplazione” all'azione concreta, traducendo i pensieri in azioni mirate verso i nostri obiettivi.

Un esempio potrebbe essere individuare delle criticità nascoste in un progetto o nel modo di operare del nostro team  e l'utilizzo di metodi creativi per trasformarle in opportunità. Questo include abbracciare nuove prospettive e nuovi modelli, disegnare nuovi processi, il coraggio di affrontare l’incertezza del risultato, superare la paura di fallire. Una volta affrontati questi timori, possono dare spazio e far emergere idee innovative e nuove possibilità di sviluppo.

 

La “trappola” di una vita reattiva

Molte organizzazioni adottano un atteggiamento reattivo, reagendo “passivamente” alle circostanze piuttosto che avviando “attivamente” il cambiamento, aspettando che le opportunità di crescita si presentino sulla loro strada, invece di crearle. 

Ci aspettiamo che le amicizie si formino naturalmente, o che ci vengano offerte promozioni, invece di mettere in campo un approccio proattivo. Un team o un’azienda che si limita a reagire agli eventi esterni senza una strategia proattiva è a rischio di stagnazione.  

Tornando a Jung. Agire in modo reattivo potrebbe permetterci di sopravvivere, ma non ci permette di imparare, migliorare le nostre capacità, creare nuove opportunità. Possiamo trovare il vero significato solo quando prendiamo in carico la nostra vita e la guidiamo nella direzione che desideriamo. Questo passaggio dalla reattività alla proattività ci impone di metterci continuamente alla prova e di individuare nuove possibilità.

Come possiamo incoraggiare i nostri team a innovare e non semplicemente rispondere a stimoli esterni? La risposta sta nell’anticipare i bisogni, ricercare attivamente nuovi approcci e mettere in discussione i modelli attuali, trasformando l’ombra in una fonte di creatività.

 

Il potere di sfidare il nostro io (e la nostra ombra)

Quindi, da dove cominciamo per crescere in modo proattivo? 

La vera innovazione dipende dalla capacità di ogni manager di sfidare non solo se stesso ma anche il proprio team per esaminare le proprie convinzioni limitanti, che impediscono la creatività e l'azione. Una volta che un individuo ha riconosciuto, compreso ed accettato “la propria ombra”, è essenziale applicare lo stesso processo al proprio lavoro di squadra, incoraggiando il nostro team a mettere in discussione i propri limiti e ad affrontare le proprie paure.

Ad esempio, un team riluttante ad adottare una nuova tecnologia potrebbe avere dubbi sulla propria capacità di gestirla in modo efficace. In questo contesto, il leader può sfruttare la consapevolezza dell'ombra per facilitare il cambiamento, incoraggiando l'acquisizione di nuove competenze e promuovendo un ambiente in cui il fallimento non è visto come un errore, ma come parte integrante del processo creativo.

Lo stesso principio si applica a qualsiasi obiettivo, sia esso personale, professionale o spirituale.

È importante  intraprendere azioni coerenti e mirate per trasformare i tuoi obiettivi in realtà.

 

Innovare è un atto proattivo

Se l'azione per Jung non è solo un mezzo per ottenere risultati esterni, ma è un veicolo per scoprire e integrare aspetti nascosti della nostra personalità per una comprensione più profonda di noi stessi, agire è il primo passo per innovare: comprendere e dimostrare il valore e l’impatto di nuove soluzioni non è un risultato che si raggiunge a parole…

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