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Agilità emozionale: come trasformare sensazioni ed emozioni negative in stimoli?

Sedicimila – sono le parole che diciamo, in media, ogni giorno. Immagina, quindi, quanti pensieri inespressi possono attraversare la nostra mente ogni giorno. Molti di questi pensieri non sono fatti, ma valutazioni e giudizi che si intrecciano con le emozioni. Alcune positive, altre negative.

E’ opinione comune che sentimenti ed emozioni non abbiano spazio in ufficio: i leader devono essere imperturbabili ma allegri, proiettare fiducia e abbattere ogni negatività. Tuttavia, questo non è biologicamente possibile.

Ogni uomo sano ha quotidianamente un flusso di pensieri e sensazioni che includono anche criticismo, dubbio, paura. E’ esattamente il lavoro che la nostra mente deve fare: cercare di anticipare e risolvere problemi ed evitare potenziali insidie.

I veri leader non cercano di reprimere pensieri negativi, sanno che sono del tutto naturali. Hanno sviluppato invece la capacità di non essere sopraffatti da pensieri negativi. L’agilità emozionale è l’abilità di approcciare a pensieri o sensazioni fastidiose in una maniera cosciente e produttiva. Diversi studi della University of London dimostrano che imparare a gestire emozioni e pensieri insidiosi è un fattore essenziale per avere successo nel mondo degli affari. L’agilità emozionale allevia lo stress, riduce il margine di errore, stimola la creatività e migliora le performance lavorative.

Dall’Università del Nevada, dove il Prof. Hayes ha studiato il fenomeno psicologicamente, 4 pratiche per sviluppare la soft skill dell’agilità emozionale.

 

Riconosci i tuoi schemi

Per padroneggiare le proprie emozioni, comprenderle e indirizzarle verso qualcosa di produttivo, bisogna essere anzitutto in grado di riconoscere quando un pensiero o una sensazione sono talmente incessanti da essere familiari. Una sensazione familiare, ma sgradevole, è il primo sintomo di uno schema consolidato di comportamento o reazione che ci impedisce di accettare le nostre emozioni. Devi realizzare di essere bloccato prima di iniziare il cambiamento.

 

Etichetta i tuoi pensieri e le tue emozioni

Quando siamo sotto scacco di pensieri negativi o insidiosi, tutta la nostra energia è assorbita da questi pensieri. Un metodo efficace è catturarli, ed analizzarli. Quando il pensiero si materializza, bisogna osservarlo, trasformalo con l’osservazione: da “Non sto dando il meglio a lavoro” a “Sto pensando di non star dando il meglio a lavoro”. Questa più distaccata forma di espressione ci porta appena fuori dal pensiero stesso, ad una distanza sufficiente per porvi attenzione e capire se corrisponde alla realtà. Che si scriva o lo si faccia a mente, l’importante è capire se il pensiero riflette la realtà. 

 

Accettali

L’opposto del controllo è l’accettazione. Accettare vuol dire non evitare i pensieri negativi, ma lasciarli fluire e rispondere alle idee e alle emozioni con un approccio non pregiudizievole, ma critico e consapevole. I leader che hanno praticato queste attitudini, hanno spesso riscontrato di aver ottenuto i risultati sperati solo quando hanno imparato a non alimentare il contrasto, ma capirne le cause e ad agire per rimuoverle o trasformarle lavorando su di esse.

 

Agisci sui tuoi valori

Pensieri ed emozione negative possono cambiare come il meteo, ciò che non si modifica invece facilmente è la scala dei nostri valori morali e sociali. Riuscire ad indirizzare e gestire i pensieri fastidiosi espande le possibilità di scelta. Dinanzi ad una decisione professionale che sembra incombere sul nostro benessere o su quello dei nostri cari, possiamo ancorare le nostre decisioni ai valori e capire quanta importanza diamo realmente ad alcuni aspetti piuttosto che ad altri. I leaders utilizzano l’approccio valoriale per focalizzarsi sul concetto di workability o “lavorabilità”: La tua decisione sarà in grado di supportare il benessere dell’azienda nel lungo così come nel breve periodo? Stai procedendo con questa decisione lungo la tua personale visione di benessere professionale e personale? Questa decisione quali impatti negativi potrebbe avere suoi tuoi collaboratori e sulle loro performance? Esistono altre alternative che consentano di tutelare il valore che ci prefiggiamo di raggiungere?

Tutte queste domande sono legate allo schema di valori che ognuno di noi adotta personalmente e professionalmente. Una volta individuati i valori che non possiamo disattendere, dinanzi ad una decisione che ci preoccupa o ci incute timore, possiamo confrontare la nostra decisione e quindi azione per capire se è congrua rispetto alla cultura etica aziendale e personale.

I leader utilizzano questi approcci per coltivare l'agilità emozionale e procedere in maniera creativa ed ispirata verso il raggiungimento di obiettivi sempre più sfidanti. Essi hanno imparato che non serve contrastrare le emozioni, ma analizzarla per trovare stimoli in grado di conuigare valori e strategia, per rendere sostenbile l'innovazione nel medio lungo termine.

 

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